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Alessandro Gaza

Renevable Energy Blog

versione 1.1 ultimo aggiornamento 15 Maggio 2020

alessandrogaza

Nota informativa Ecobonus 110%

Il 14 maggio è stato fatto un approfondimento sull’Ecobonus 110%, con il coinvolgimento del CO-GCB, COGAD e CO-GPENplus. Il tema è: i generatori a biomasse rientrano o no?
Va premesso che non siamo ancora in grado di dare delle risposte certe, perché la lettura del testo di legge (art. 128 del DL) lascia aperte alcune questioni. L’associazione si sta facendo carico di chiedere al MiSE se le nostre interpretazioni sono corrette, sulla base dell’attuale testo di legge.
Riportiamo una estrema sintesi dei punti più rilevanti per cercare di darvi delle prime risposte, evidenziando tuttavia che siamo in attesa dei chiarimenti MiSE.


1. Al momento i generatori a biomasse possono godere del 110% solo se l’intervento di installazione è fatto congiuntamente agli interventi del comma 1: cappotto su almeno il 25% della superficie disperdente, installazione di impianti centralizzati nei condomini: a PdC (anche ibride o geotermiche)/caldaia a condensazione classe A a gas, installazione di PdC (anche ibride o geotermiche) nelle abitazioni unifamiliari.


2. Nel caso del cappotto non ci sono dubbi, l’intervento cappotto+generatore a biomassa riceve il 110%


3. Nel caso dell’installazione del generatore a biomasse congiuntamente a PdC (as es. nella casa unifamiliare), essendo richiesto alla PdC di produrre “il Riscaldamento, il Raffrescamento o l’ACS”, non siamo in grado di capire con piena certezza lo spazio di integrazione sul lato calore, sia per le caldaie sia per gli apparecchi d’ambiente a biomassa.


4. è importante evidenziare che gli interventi che godono del 110% sono solo quelli che si realizzano nell’abitazione principale (no seconde case, non edifici delle imprese)

5. Le modalità di cessione del credito di imposta sono sicuramente molto interessanti, perché la cessione può essere fatta anche alle banche o a intermediari finanziari.


Per ora è tutto. Stiamo lavorando sia per ottenere i chiarimenti MiSE sia per studiare un eventuale emendamento che favorisca un maggiore accesso all’ecobonus 110% per i generatori a biomasse.

Fonte: AIEL

Come promesso, eccoti un primo regalo

Tabella di comparazione dei costi delle fonti di energia

Istruzioni per l’uso della tabella:

  • Ricercare su internet il costo AGGIORNATO del prezzo a KW/h
    (Kilowattora) delle varie energie
  • Aggiorna la colonna bianca della tabella “COSTO DELL’ENERGIA”
  • Una volta aggiornati i prezzi, leggi la percentuale di guadagno che ottieni cambiando fonte di energia.

Per esempio se sostituisci un impianto a gasolio domestico con un impianto a pellet, risparmi il 51%! (ma facilmente diventa molto più alto se consideri i fattori di qui sotto… 51%+24%+….= >75%!)

Ma attento, quando cambi un impianto, specialmente con il mio supporto ci sono alcuni fattori che ti fanno guadagnare molto di più:

  1. La caldaia che sostituisci, specialmente se vecchia, ha una resa del 50-80%, perciò, se per ipotesi la tua vecchia caldaia ha una resa del 70% e quella nuova una resa del 94% (una buana caldaia ha queste rese!) il tuo guadagno (in aggiunta a quello della tabella) è del +24%!
  2. La regolazione viene solitamente migliorata, anche questo aumenta la percentuale di guadagno.

Quindi anche se, nel caso del pellet per esempio, hai paura degli aumenti, i vantaggi sono tali che non metteranno a rischio il buon risultato del tuo investimento.

In ogni caso, sappi, che l’andamento del prezzo del pellet nei confronti del petrolio, è stato sempre vantaggioso e malgrado le oscillazioni, il margine è stato costantemente alto.

I 3 Incentivi che ti fanno guadagnare velocemente

1/5 I 3 incentivi in un colpo d’occhio

Esistono 3 tipi di incentivi che ti agevolano nel rinnovare la tua caldaia

Ma vendiamoli come funzionano nel dettaglio e come devi procedere:

2/5 L’incentivo più “snello” in assoluto

Detrazione fiscale sull’IRPEF:

Si tratta dell’incentivo più “snello” dal punto di vista della procedura.

Come devi procedere per la detrazione fiscale del 50%:

  1. Acquistare una caldaia a biomassa (con resa non inferiore al 70%) o una pompa di calore
  2. Far fare l’installazione da un tecnico specializzato
  3. Come devo fare i pagamenti? Fare i pagamenti con bonifico bancario o postale specifico per ristrutturazioni. Importante inoltre inserire nella dichiarazione dei redditi i dati catastali dell’immobile oggetto di ristrutturazione o miglioramento energetico
  4. Quali spese posso detrarre? Tutte le spese relative all’acquisto, installazione e nel caso progettazione: caldaia/pompa di calore, canna fumaria, installazione, tecnico progettista ecc.
  5. Come funziona il rimborso? Si detrae il 50% della spesa complessiva inclusa IVA sostenuta suddividendola in 10 anni di detrazione sull’IRPEF. ATTENZIONE se non si è soliti pagare molto IRPEF, come nel caso degli agricoltori, conviene intestare i lavori a chi ne può usufruire, altrimenti si perde questa detrazione!

Come influisce sul tuo investimento, un esempio:

3/5 L’incentivo più veloce

Conto Termico (il mio preferito!):

Si tratta di un rimborso che è determinato dalle caratteristiche delle emissioni della caldaia o pompa di calore, cioè, più pulite sono le emissioni/rese, più alto è l’incentivo. Inoltre l’incentivo viene calcolato in base alle fasce climatiche in cui si trova l’edificio (Comune) che vanno dalla A alla F. La maggior parte dei comuni in Italia si trova nella zona D, ma conviene verificare la zona in quanto un comune in zona E, per esempio, usufruisce di un rimborso superiore del 20% circa!

Come devi procedere per usufruire del conto termico:

  1. Devi obbligatoriamente sostituire una caldaia a biomassa o a gasolio, GPL SOLO nel caso di azienda agricola (attenzione NON smontarla prima di avere fatto le foto in accordo con il progettista)
  2. Scegli un progettista (Termotecnico) che ti possa seguire la pratica (attenzione scegline uno che abbia esperienza a fare il conto termico, se hai difficoltà a individuarlo te lo posso procurare io)
  3. Determinare i prodotti da installare
  4. Eseguire i lavori
  5. Come e quando devi presentare la domanda al GSE? Trasmettere tramite il progettista al GSE la richiesta del rimborso entro 60 giorni dal termine dei lavori
  6. In quanto tempo il GSE paga? Dipende dagli importi e dai KW della caldaia/pompa di calore:
    – Per rimborsi fino a 5.000€ il pagamento tramite bonifico viene effettuato dal GSE circa 60 giorni   dopo la presentazione della domanda in una unica rata
    -Per rimborsi oltre 5.000€ il pagamento tramite bonifico viene effettuato dal GSE in 2 rate, la prima circa 60 giorni dopo la presentazione della domanda e l’altra l’anno successivo (nota mia personale: in poco più di un anno ottieni il rimborso totale!)
    -Per caldaie/pompe di calore maggiori di 35KW il pagamento tramite bonifico viene effettuato dal GSE in 5 rate annuali
  7. L’importo dell’incentivo è limitato al 65% della spesa totale.

Un esempio:

Caldaia: 5.000,00€

Canna fumaria: 1.000,00€

Pompa: 196,72€

Installazione: 1.500,00€

Progettista: 500,00€

Totale   IVA esclusa: 8.196,72€

IVA 22%: 1.803,28€

Totale iva inclusa: 10.000,00€

Perciò l’incentivo massimo che ricevi è il 65% di 10.000€= 6.500€

Se l’incentivo fosse di 7.000€, prendi solo 6.500€.

Se l’incentivo fosse di 6.000€, prendi 6.000€.

Come influisce sul tuo investimento, un esempio:

4/5 L’incentivo più complesso ma più redditizio

Certificati Bianchi

Questo genere di incentivo, probabilmente, non è indicato per te!

Comunque sarebbe sprecato non conoscere i vantaggi di questo incentivo estremamente vantaggioso.

Qual è il principio dell’incentivo basato sui certificati bianchi?

Si tratta di produrre certificati bianchi che lo stato ti compra (attualmente il valore si aggira intorno ai 260€).

Cosa devi fare per ottenere un certificato bianco?

Devi dimostrare di avere risparmiato 1 tonnellata di petrolio sfruttando energie rinnovabili.

Come fai a dimostrarlo?

Devi sostituire il vecchio sistema di riscaldamento con un sistema efficiente ad energia rinnovabile e, tramite un contacalorie (misuratore di energia prodotta), dimostrare le tonnellate di petrolio risparmiato.

Come fai a capire se la tua situazione è ideale per sfruttare i certificati bianchi come incentivo?

 Non esiste una regola univoca. Diciamo che in linea di massima serve una situazione dove esiste una reale forte richiesta di energia termica in tutto l’arco dell’anno.

Per esempio: una SPA con piscine e acqua calda, un industria casearia, una tintoria tessile, cioè situazioni dove c’è una costante richiesta di grandi quantità di energia termica e che serva in maniera costante.

Chi intraprende la strada dei certificati bianchi, sa già prima di iniziare quelli che saranno i guadagni che sono comunque molto alti.

Come influisce sul tuo investimento, 2 esempi:

Certificati bianchi con caldaia a cippato:

Cerificati bianchi con pompa di calore:

5/5 Gli incentivi ti fanno arricchire!

(facendo del bene al pianeta e all’economia)

Ma, come ho detto precedentemente, ricordati che il budget non sono i soldi che hai, ma una stima delle spese in previsione degli utili (e ti assicuro che sono guadagni alti e certi)

Investire nelle energie rinnovabili, significa investire su qualcosa di tuo con un profitto rapido e certo.

E non solo, contribuisci anche al benessere della nostra terra.

Usufruendo di questi incentivi contribuisci a risollevare l’economia italiana senza fare beneficenza!

Geotermia

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Sistemi radianti

Sistemi radianti (il riscaldamento e raffrescamento a pavimento)

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Alessandro Gaza consulente tecnico

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